L’Harry’s Bar di Firenze festeggia 63 anni con un libro sulla sua storia
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Liz Taylor, Richard Burton, Woody Allen, Paloma Picasso sono solo alcuni dei tanti famosi personaggi che dal 1953 hanno lasciato una dedica autografata nel guest book dell’Harry’s Bar di Firenze.


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Liz Taylor, Richard Burton, Woody Allen, Paloma Picasso sono solo alcuni dei tanti famosi personaggi che dal 1953 hanno lasciato una dedica autografata nel guest book dell’Harry’s Bar di Firenze. Il tavolo preferito di Greta Garbo era il secondo a sinistra dell’ultima sala ristorante e incollato sotto uno sgabello c’è ancora un’etichetta di champagne che contrassegnava la seduta preferita di Margot Hemingway. Molti di questi aneddoti sono racchiusi nel libro Harry’s Bar Firenze in cui Alessandro Querci e Roberto Focardi, direttore dello storico american bar, narrano una parte di storia molto ben documentata, che rappresenterà sicuramente una piacevole lettura per gli amanti del bon vivre. Da una versione alternativa sull’origine di cocktail come il Negroni e il Bellini, tutt’oggi magistralmente eseguiti dal pluripremiato bar manager Thomas Martini, alla definitiva affermazione che l’Harry’s fiorentino è l’unico discendente dell’originale veneziano. Non mancano la storia e il racconto delle preparazioni dei più celebri cocktail e di alcuni dei piatti simbolo, tramandati da generazioni, di cui si occupa oggi Karam Fadel, mentre Saverio Giuliani è il giovane chef che conduce la cucina.

Da 63 anni lo stile è rimasto quello inossidabile della classicità internazionale, anche per il menu che incurante di mode e tendenze poggia sulle solide basi di una maniacale ricerca delle materie prime. I tortellini che arrivano da Orlandini di Parma, 12 uova per ogni chilo di farina, si congiungono ad un ragout di carne selezionata che cuoce lentissima per nove ore, i salumi sono tutti prodotti da artigiani toscani.



E poi c’è il bar. “Il bancone dell’american bar è una sorta di confessionale… Seduti sugli alti sgabelli, con il proprio drink, si è diversi. L’anima di ciascuno si apre in modo sicuramente più vero. E il barman sarà testimone soltanto di se stesso”, come dice Gianni Mercatali, grande osservatore e ineguagliabile maestro di comunicazione.

Harry’s Bar Firenze
Lungarno Amrigo Vespucci 22r – Firenze
T. + 39 055 2396700
http://www.harrysbarfirenze.com/


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