Al Mèni – 7/8 agosto – Rimini
, 2 Agosto 2021, News

Torna ‘Al Mèni’: il Circo 8 e ½ di Massimo Bottura apre le sue porte nella piazza dei sogni del nuovo Fellini Museum


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Il 7 e 8 agosto il cuore della città ospita il circo mercato dei sapori per un’edizione speciale che porta per la prima volta showcooking stellati, streetfood d’autore, mercati dedicati ai prodotti d’eccellenza del territorio, labstore di artigiani, incontri e laboratori curati da Slow Food e da Tempidirecupero negli spazi outdoor dove sorgerà il museo dedicato a Fellini.

Torna Al Mèni, l’evento ideato da Massimo Bottura e realizzato dal Comune di Rimini, insieme alla passione e al sapere dell’Associazione Chef to Chef Emilia Romagna Cuochi, di Slow Food Emilia Romagna e della Strada dei vini e dei sapori dei colli di Rimini, per una ottava edizione speciale che presenta molte novità.



A partire proprio dagli spazi in cui si svolgerà la kermesse gastronomica che, per la prima volta, oltre a piazza Cavour, avvolgerà con le sue atmosfere oniriche e circensi anche Piazza Malatesta fra castel Sismondo, teatro Galli e giardino dei Palazzi d’arte: una piazza dei sogni che si appresta a diventare piattaforma di bellezza, tra storia, arte e cinema. Qui, 16 talenti della gastronomia contemporanea, guidati dallo chef che ha scalato le vette del mondo, si riuniscono per due giorni, fra showcooking stellati, streetfood d’autore, laboratori e conversazioni, mercati dedicati ai prodotti d’eccellenza del territorio, alla manualità e alla creatività, insieme alle atmosfere create dalle performance itineranti di FLIC, la prima scuola di circo contemporaneo in Italia, una delle realtà più rinomate a livello internazionale.

Al Mèni è un incubatore di pensieri, colture e culture. In questa edizione vogliamo proporre l’architettura della cucina di relazione, così come scaturita dalla stagione del Covid. Con la riscoperta del cibo ‘in casa’ dovuta alla costrizione del lockdown, si è riscoperta la cucina come elemento di connessione sentimentale tra persone: lo scambiarsi ricette, le pratiche della nonna davanti ai fornelli disegnano una strada nuova per l’arte culinaria che a Rimini, in questa edizione speciale di Al Mèni, viene di fatto fondata culturalmente

Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini

E’ questa la formula che, negli anni, ha sancito la fortuna di Al Mèni (in dialetto romagnolo, ‘le mani’, dal titolo di una poesia di Tonino Guerra), evento enogastronomico che celebra le radici, la cucina e i grandi prodotti dell’Emilia Romagna, nel clima spontaneo di una festa di strada, divenuto un vero e proprio ‘must’ dell’estate riminese.

Protagoniste di questa festa saranno sempre loro: ‘le mani’. Quelle degli chef che prepareranno il cibo di strada in piazza Malatesta e quelle dei contadini e dei produttori dei cibi di eccellenza della via Emilia che si potranno assaggiare ed acquistare nel mercato di Al Mèni in piazza Cavour, quelle dei pescatori di Rimini e quelle dei manufatturieri riuniti nel labstore di Matrioska. E soprattutto quelle dei 16 chef d’eccezione, chiamati a rotazione da Massimo Bottura ad esibirsi con i loro showcooking in due grandi cucine a vista: una davanti all’arena Francesca da Rimini antistante castel Sismondo, l’altra nel “circo 8 e ½” che si alzerà nello spazio che corre accanto al Teatro Galli, fra la grande panca circolare e il giardino esterno del Part.

Gli chef dell’ottava edizione di Al MèniScarica il programma completo

Sabato 7 agosto – Circo 8 ½ piazza Malatesta

  • 19-20 Jessica Rosval (Casa Maria Luigia) – Nata a Montreal, Jessica Rosval lavora per anni come chef lasciandosi influenzare dalla moderna cucina francese del Quebec, prima di spostarsi ad ovest verso le Rocky Mountains, dove sviluppa un approccio più vicino alla cucina canadese, affinando la sua tecnica e usando ingredienti stagionali della costa nord-occidentale. Spinta dal desiderio di conoscere nuovi paesi, arriva in Italia ed entra nelle cucine di Osteria Francescana, prima come Chef de Partie, poi come responsabile di cucina per gli eventi internazionali del gruppo, ruolo che la porta a viaggiare in tutto il mondo. Ora, nella sua posizione di Chef de Cusine presso Casa Maria Luigia, sposa antiche tecniche di cucina e prodotti tipici del territorio italiano, coniugando l’approccio d’oltreoceano alle suggestioni e al terroir emiliano. Tra i traguardi raggiunti dalla Rosval bisogna citare il premio conferitole dalla Guida I Ristoranti d’Italia dell’Espresso 2021 e sponsorizzato da Bellavista che la elegge miglior chef dell’anno.
  • 20-21 Bernardo Paladini (Torno Subito, Dubai) – Con un carciofo tatuato sul braccio sinistro, Bernardo Paladini omaggia le sue indelebili radici romane: nato nel 1989 a Roma e secondo di cinque fratelli, sin da bambino sviluppa una forte passione per la cucina, che viene in seguito arricchita dal suo interesse per l’arte, la cultura, la letteratura e la scrittura. Dopo aver frequentato il liceo classico e l’università di economia e commercio, Paladini decide di trasformare la sua passione per la cucina in un lavoro, facendo la gavetta presso alcune trattorie della capitale per poi approdare al ristorante Acquolina di Roma, dove occupa la posizione di sous-chef per tre anni. Alla fine del 2012 entra a far parte del team di Osteria Francescana a Modena, per cui cura nel 2014 l’apertura del fine-dining restaurant Ristorante Italia all’interno di Eataly Istanbul. Dopo due anni torna in Italia per dirigere il team di Franceschetta58, per poi spostarsi a Dubai, dove è chef di Torno Subito dal 2019.
  • 21-22 Allen Huynh (Osteria Francescana) – Di origini vietnamite, Allen Huynh approda nel nostro Paese nel 2014, dopo essersi specializzato in “Italian Culinary arts” al George Brown College di Toronto. Si diploma ad ALMA e grazie a questa scuola prestigiosa approfondisce la conoscenza della cucina italiana e inizia uno stage presso il ristorante “Villa Crespi”, sotto la guida dello chef Antonino Cannavacciuolo. Il grande talento e la voglia di imparare gli hanno consentito di iniziare un tirocinio formativo presso l’Osteria Francescana. Oggi continua a lavorare nel ristorante tristellato, ampliando e arricchendo le sue capacità.
  • 22-23 Riccardo Forapani (Cavallino, Maranello) – Nato e cresciuto a Mirandola, nel modenese, dopo gli studi presso l’istituto Alberghiero Riccardo Forapani inizia a lavorare in un piccolo ristorante locale. Da sempre ammiratore di Massimo Bottura, a 24 anni si unisce al team dell’Osteria Francescana e nei 13 anni successivi conosce culture e tradizioni culinarie nuove. In particolare, approfondisce la sua conoscenza della cucina tradizionale emiliana. Oggi è lo chef del Cavallino, lo storico ristorante a Maranello, dove guida la brigata di cucina proponendo piatti tradizionali rivisitati in chiave contemporanea.

Sabato 7 agosto – Arena Francesca da Rimini

  • 19.00 – 20.00 Gian Paolo Raschi (Guido, Rimini) – Gian Paolo Raschi riminese doc classe 1966, chef patron presso ristorante Guido Rimini ha seguito la strada tracciata dalla mamma e dalla nonna e ancor prima dal nonno Guido, da cui ha preso il nome il ristorante di Miramare. Una scelta apparentemente graduale, ma inevitabile per chi come Gian Paolo ha da sempre nutrito una brama di conoscenza del patrimonio gastronomico locale e familiare. Per chi, giorno dopo giorno, soddisfa la sua fame esplorando nella memoria e nel suo territorio i sapori, i profumi e gli ingredienti che lo circondano: andando oltre la superficie, scendendo nella profondità della terra e del mare.
  • 20.00 – 21.00 Celine Pham (Chef Consultant, Parigi) – La giovane chef creativa Céline Pham sta ridefinendo il concetto di “fusion” con un approccio fresco e contemporaneo alla cucina franco-vietnamita: già a ventisette anni il suo tratto gastronomico fa sposare i sapori delle sue radici vietnamite con le tecniche di cucina apprese durante la sua formazione francese Per Céline la cucina vietnamita è una ricerca di equilibrio: minuziosa, delicata e verde.
  • 21.00 – 22.00 Silver Succi (Quartopiano, Rimini) – La passione di rielaborare, in chiave personale ed artistica, i piatti della tradizione locale accompagna Silver Succi in una meticolosa ricerca di armonie nei sapori e negli ingredienti, iniziata affinando il suo talento con anni di studio ed esperienza a fianco di alcuni grandi maestri come Gualtiero Marchesi e Gino Angelini. Ma per Silver è fondamentale conoscere e “sentire” le tradizioni culinarie nella storia del territorio, così come lo è essere sempre aggiornati sulle ultime tecniche di cottura.
  • 22.00 – 23.00 Mattia Borroni (Alexander, Ravenna) – Mattia Borroni ha meno di trent’anni e ne ha già passati otto all’Alexander di Ravenna, dopo essere nato nelle Marche e cresciuto a Milano. Il suo menù parla di mare e di terra, non rinuncia alla tradizione romagnola ma comprende anche piatti non convenzionali e spicca per precisione e freschezza.

Domenica 8 agosto – Circo 8 ½ piazza Malatesta

  • 19.00 – 20.00 Takahiko Kondo (Osteria Francescana) – L’approccio con la cucina italiana di Takahiko Kondo è iniziato in Giappone, dove ha lavorato in ristoranti italiani per molti anni come cuoco. Prima di arrivare all’Osteria Francescana e diventare uno dei due sous chef di Massimo Bottura, per lui “un fratello, la mia famiglia”, ha girato l’Italia per conoscere e capire produttori, ristoranti, arte e stile di vita. Un po’ di gavetta stagionale, e dal Sadler di Milano all’Osteria Francescana, con il suo talento e la dedizione, il passo è stato breve.
  • 20.00 – 21.00 Simone Salvini (Chef televisivo e consulente) – Simone Salvini è tra i grandi maestri italiani della cucina vegetariana, vegana e ayurvedica. Lo chef frequenta le cucine fin da giovanissimo imparando le basi che avrà l’opportunità di approfondire attraverso la ricerca personale in Italia e all’estero (in particolare in Irlanda e in India) . Gli studi di ayurvedica e psicologia lo aiutano a sviluppare una sensibilità e una spiritualità profonda, aspetto che si trova nel suo stile culinario. Collabora con Pietro Leemann, la scuola di cucina Alma ed è docente presso l’Università del gusto di Vicenza. È chef di identità golose e ha partecipato ad alcune puntate del Gambero Rosso dedicate alla cucina vegetale, oltre ad aver pubblicato dei libri, tra cui Cucina vegana, I dolci della salute e Diario di un cuoco, insieme a Pietro Leemann.
  • 21.00 – 22.00 Matteo Zonarelli (Osteria Francescana) – Nato a Bologna il 4 luglio 1991, Matteo Zonarelli studia presso l’Istituto alberghiero a Castel San Pietro. Dopo il diploma inizia a fare esperienza sul campo prima in Italia, da Vissani ad Orvieto e a Miramonti L’Altro in provincia di Brescia, poi all’estero: a Copenaghen, nel ristorante Stud!o; a Macao nel ristorante 8 e mezzo; in Svezia presso il Faviken e in Cile, presso il Boragò. Arriva all’Osteria Francescana nel 2018 con alle spalle anni di esperienza come Capopartita e Sous Chef, ruolo che ricopre oggi nella brigata di Massimo Bottura dove continua il suo percorso lavorativo che l’ha portato a viaggiare e a conoscere sempre di più, alimentando la sua passione per la cucina, ma anche quella per il calcio e i motori.
  • 22.00 – 23.00 Davide di Fabio (Dalla Gioconda) – Classe 1985, Davide Di Fabio nasce a Rho (MI), e si trasferisce a Bellante, in Abruzzo all’età di 6 anni. Dopo aver frequentato la scuola Alberghiera a San benedetto del Tronto, nel 2005 si trasferisce a Modena e inizia a lavorare all’Osteria Francescana, dove rimane fino al 2021. Gli piacciono i piatti dal sapore vero e diretto, ma con radici profonde nell’immaginario. Nella sua vita ha avuto la volontà e la fortuna di viaggiare in alcuni dei paesi più interessanti al mondo per lavoro. Non viaggia quasi mai per piacere perché quando riposa ama tornare a Bellante, dove poggia i piedi la sua cucina. Oggi lo trovate in azione nel suo “Ristorante dalla Gioconda”, a Gabicce Monte.

Domenica 8 agosto – Arena Francesca da Rimini

  • 19.00 – 20.00 Athos Migliari (La Chiocciola, Portomaggiore) – I suoi maestri sono Gianfranco Vissani, che ha perfezionato il suo stile e le sue tecniche, e la nonna, che gli ha trasmesso la grande passione per il territorio: la cucina di Athos Adalberto Migliari, chef patron del ristorante “Locanda la Chiocciola” di Portomaggiore a Ferrara, unisce quindi ricette e ingredienti della tradizione, come rane e lumache, a tecniche nuove e moderne, a partire dalle cotture, perché per lui la creatività nasce per forza dalla conoscenza.
  • 20.00 – 21.00 Anne Legrand and Clio Modaffari (L’innocence, Parigi) – Innocenti, Anne e la Clio? Ma stiamo a scherzare? Tutte e due messe insieme, arrivano con un bagaglio da prime della classe, David Toutain, Helene Darroze e il Clarence di Christophe Pelé, ovverosia il miglior ristorante che ci sia sulla scena parigina. Poi c’é il loro, “L’Innocence”, un atelier di haute couture per sedici coperti soltanto dove il match tra la franco (Anne) e l’italiana (la Clio) sforna storie di prodotti, di istantanee ispirazioni, di verdi e urbani orti, di aforistiche cotture che incarnano tutta la leggera frontalità della loro mejo gioventu’. Fossimo i direttori di Adelphi, pubblicheremmo tutta la loro opera omnia.
  • 21.00 – 22.00 Giovanna Guidetti (La Fefa, Finale Emilia) – Per inseguire i suoi sogni, ha rinunciato a una carriera in banca già avviata, naturale seguito di importanti studi in Legge e in Marketing ed è ripartita dai corsi serali dell’Alberghiero: il coraggio di Giovanna Guidetti è stato ripagato da una carriera che le ha portato non solo la sua Osteria con locanda, la Fefa, a Finale Emilia, ma anche il ruolo di ambasciatrice della cucina del suo territorio nel mondo.
  • 22.00 – 23.00 Massimiliano Poggi (Massimiliano Poggi in Cucina, Bologna) – Emiliano doc, sceglie di iniziare la sua carriera gastronomica in Romagna e torna a casa solo dopo aver portato a termine un’esperienza in Francia, tra salse variopinte e nuovi tipi di cottura: inizia così il nuovo percorso di Massimiliano Poggi. La combinazione tra la sua passione bolognese per il cibo e la ricerca costante di nuovi sapori lo ha portato oggi ad aprire il ristorante che porta il suo nome in una taverna medievale.

Lo Street Food stellato

Anche lo street food d’eccellenza ha i suoi spazi ad Al Mèni, a rappresentare le varie specialità del “cibo di strada”: dalla piada sino ai panini gourmet, dalle focacce alle tigelle, fino agli spiedini di pesce. Ad accomunarli, la qualità garantita dalle eccellenze del territorio sia dei prodotti che delle mani che realizzano le proposte ‘da passeggio’. A partire da chef come Silver Succi, patron del ristorante Quarto Piano, impegnato nel rendere gourmet lo street food. Cuori Ebbri, il “collettivo” formato da esperienze tutte riminesi: “Da Lucio – Trattoria”, “Nécessaire – Cocktail bistrot” e “Fermènta Enoteca”, impegnati nella realizzazione di preparati a base di Gin. Immancabile la regina di Romagna, la piada, stesa dalle mani esperte della Lella, una istituzione per i cultori del piatto più riminese che ci sia. Immancabile uno spazio dedicato alla bionda, la scura o la rossa di Amarcord, la birreria artigianale che usa malto d’orzo italiano e “know how” riminese.

Per il primo anno la nuova bottega-laboratorio di Santarcangelo di Romagna “Via Saffi 32” sarà ad Al Mèni: campione regionale della Guida Street food 2022 del Gambero Rosso, Via Saffi 32 porterà dalle focacce a 90 ore di lievitazione alle tigelle con farina biologica dei grani antichi della Valmarecchia farcite con i salumi di Tenuta Saiano e le verdure di stagione. Non mancherà il “mitico” Bignè di Santarcangelo proposto dallo chef e mastro pasticciere Andrea Marconi. Il team di Augusta sarà presente con un suo spazio outdoor, fuori dal ristorante, con due interpretazioni di due ricette tratte dal libro “Purazi Doni” edito da Panozzo Editore: i “Quadretti con le vongole” e la “Polenta con sugo rosso di vongole”. Anche i pescatori riminesi saranno protagonisti in piazza Cavour con i loro piatti a base di fritto di pesce, spiedini di gamberi e calamari, sar­doncini, radicchio, cipolla e l’immancabile pia­da nella postazione targata ‘Rimini per tutti’.

I protagonisti di piazza Cavour: il mercato dei contadini, gli incontri e i laboratori di Slow Food e il labstore Matrioska

Anche Piazza Cavour sarà lo scenario di un viaggio unico e straordinario fra le eccellenze gastronomiche emiliano-romagnole e fra prodotti che sono autentiche gemme del territorio più ricco d’Europa per Dop e Igp. Persone che con il loro lavoro fanno cultura, tenendoci sempre connessi alla tradizione e alle nostre radici, lasciando spazio alle nuove conoscenze. Al mercato di Al Mèni incontreremo i produttori di Parmigiano Reggiano di vacche bianche, la coppa e i salumi piacentini, insieme ai produttori di miele, più prezioso che mai, oltre a frutta e verdura. E ancora gli innovativi fermentatori dell’aglio nero, i produttori del peperoncino romagnolo e i grani antichi della Valmarecchia. Uno spazio di preminenza è dedicato ai produttori dei Presidi Slow Food. Un’occasione unica, che è ormai un appuntamento annuale, per arricchirsi attraverso lo scambio culturale con i produttori e l’acquisto dei loro straordinari prodotti. La selezione è curata da CheftoChef Emiliaromagnacuochi, in collaborazione con Slow Food Emila-Romagna. Per scoprire i prodotti e i produttori di questo speciale mercato, i personal shopper di Slow Food accompagnano alla scoperta delle eccellenze gastronomiche e in particolare dei Presìdi Slow Food presenti.

Nella Vecchia Pescheria, Slow Food Emilia Romagna inviterà i suoi ospiti per conversazioni e laboratori intorno al tema “Il cibo ritrovato, il tempo sospeso”: chiusi nelle nostre case abbiamo ricominciato a scoprire il valore del cibo e se è vero che il fuoco ha cambiato il corso della civiltà umana, forse anche questo tempo sospeso che ci ha riavvicinato a preparazioni e quindi a cotture casalinghe, ci ha consentito di recuperare qualche competenza perduta. Ad accompagnarci in questo viaggio saranno Laura Giorgi di Slow Food e i suoi ospiti esperti, fra laboratori e incontri.

Accanto al Mercato di Al Mèni ci sarà spazio per il labstore itinerante dell’artigianato, del design e delle buone idee. Uno spazio espositivo poliedrico che racchiude creatività, arte e ricerca, contraddistinte dal marchio FATTO A MANO. I manufatturieri di Matrioska portano ad Al Mèni illustrazioni, ceramiche, abbigliamento, accessori, arredi: tutto ciò che unisce innovazione, manualità e amore per il fare.

Un’arena per parlare dei ‘tempi di recupero’

Nell’arena Francesca da Rimini si parlerà di recupero e antispreco, pratiche sempre più diffuse e condivise che oggi possono contare su nuove conoscenze che si intersecano con pratiche lontane anche geograficamente. In tre incontri, Carlo Catani, presidente e ideatore dell’associazione culturale Tempi di Recupero, dialogherà con Alessandro Di Tizio, esperto di erbe spontanee e forager urbano che collabora con i più grandi chef europei; Andrea Segrè, fondatore della Campagna Spreco Zero lo chef Jacopo Ticchi, della Trattoria Da Lucio di Rimini, esperto nell’uso integrale dei prodotti e interprete del recupero ittico. Tre racconti su pesce, mare, erbe, sostenibilità, cucina, quinto quarto e circolarità: dalle parole, ai fatti. Seguito da un piccolo assaggio di prodotti del recupero.

Se dici Rebola, dici Rimini

Sabato 7 agosto, sul palco del teatro Galli sarà protagonista il vitigno ambasciatore della Rivieta con il progetto RiminiRebola. 17 imprenditori del vino insieme per valorizzare il prodotto e il territorio. Se ne parlerà con: Ruenza Santandrea Presidente del Consorzio vini di Romagna, Filippo Polidori  food guru, Daniele Cernilli Direttore rivista Doctor Wine, Sandro Santini Presidente Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini. Conduce Luca Ioli giornalista eno gastronomico de Il Resto del Carlino. La partecipazione è gratuita, su prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti: info@stradadeivinirimini.it


Evento: Al Mèni
Dove: Piazza Malatesta e Piazza Cavour
Città: Rimini
Quando: 7/8 agosto
Web: https://www.almeni.it/
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