Alla Magnolia, la venerazione dello chef Cristoforo Trapani per il frutto che rappresenta la sua terra si trasforma in massima valorizzazione.
Dopo uno sfolgorante atto estivo, la Magnolia di Forte dei Marmi si sta dirigendo verso l’intervallo invernale, ma l’attore principale di questo palcoscenico, Cristoforo Trapani, giovane chef alla seconda stagione nella cucina dell’Hotel Byron, non si ferma. È in partenza per nuovi temporanei scenari di studio e apprendimento, a Roanne, alla Maison Troisgros, dal quale sicuramente porterà, fra qualche mese in Versilia, suggestioni francesi che si sedimenteranno nel lavoro di costruzione della sua cucina, già egregiamente avviato e di cui ci ha parlato qui.
Il tragitto gustativo Campania-Toscana inizia con l’aperitivo, fra la tartare di cannolicchi, il crostino di fegatini e gelatina di Aleatico e la pizza fritta, da idolatrare. Un voluttuoso cuore di pomodoro, condito con limone e olio, definito da Trapani, ostrica di terra, interviene come apripista per gli antipasti, nella sua naturale e millimetrica armonia fatta di dolcezza e acidità.
I gamberi rossi di Mazara del Vallo padroneggiano nella crema di sedano rapa sbucando fra le chips al nero di seppia, tutto parzialmente immerso in un succo di mela verde e sedano. L’aragosta alla brace, con caviale, assume un registro più colloquiale con papaya, maionese e lattuga schizzata di nero di seppia. Mentre si ammanta di charme la cipolla irrorata di una suadente crema di pane che delega il ruolo croccante alla cialda di maggiorana, il tutto profumato dalla polvere di prezzemolo.
La prima corsa è rappresentata da un risotto dalla disinvolta esecuzione con calamaretti, zenzero, lime e mantecato al latte di bufala. L’esortazione a pregustare l’autunno, che tarda ad affacciarsi, arriva attraverso gli ancora inediti raviolini di coniglio di Carmagnola, dal sapore nitido e intenso. Accompagnati da spugnole, porcini, chiodini e addolciti da cicale di mare. Il garbo e la morbidezza del filetto di morone vengono celebrati da una prorompente salsa di pomodoro e menta.
E qui entra in scena il senso di Cristoforo per il pomodoro, la venerazione per il frutto che rappresenta la sua terra e della cui terra si è fatto ritagliare, dal suo fornitore, un angolo dedicato, dove crescono i suoi San Marzano. Che ritornano in salsa con gli spaghetti del Pastificio dei Campi, ampollosamente convincenti anche come pre-dessert, sequenziati subito dopo il maialino da latte. Pancia e guancia servite con yogurt, albicocca, riduzione di campari e scalogno. A seguire gustiamo anche il dessert del menu “La via della pasta”, rigatoni ultra-cotti in acqua dolce e fritti, farciti di cremoso di bufala e basilico, con marmellata di pomodoro e spolverizzati di mozzarella disidratata. Energici i toni dolci e acidi del limone candito in accostamento al fior di latte e al crumble all’olio del dolce, completato da crema inglese al limone. Fra la mini, solo per dimensione, pasticceria, oltre alle certezze ritrovate di sfogliatelle e cremini, veniamo piacevolmente intrigati dalla superficie di cioccolato bianco “marmorizzato” dei cioccolatini ripieni di purea e gelatina di frutta.
Ristorante “La Magnolia”
Hotel Byron
V.le A. Morin, 46
55042 Forte dei Marmi (Lucca)
tel. 0039 0584 787052
info@hotelbyron.net
http://www.softlivingplaces.com/hotel_byron/ita/ristorante_magnolia_forte_dei_marmi.htm