Biosostenibilità e design alla Tenuta Monterosola di Volterra
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Stile contemporaneo di ispirazione medievale e coscienza ecologica per i vini espressione del Volterroir


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Una bellezza impervia, fra boschi e pascoli, quella delle colline in cui si innesta la tenuta Monterosola, 25 ettari fra San Gimignano e Volterra, ma a poche decine di km anche dal chianti e da Bolgheri. Il profilo squadrato della cantina, piacevolmente atipica per la zona, ispirata alla fortezze medievali ma con un riff contemporaneo, inizia a stagliarsi arrivando dalla strada sterrata, di un bianco rilucente, che serpeggia fra le viti a Guyot. E che incrocia verso metà del tragitto “Primi passi” una ellisse alta nove metri e larga tredici, opera dell’artista volterrano Mauro Staccioli.

Completata nel 2019, la costruzione, che domina dall’altopiano, è realizzata dall’architetto Paolo Prati su un progetto che ruota intorno al principio base dell’ecosostenibilità, punto focale della filosofia dei proprietari. La famiglia Thomaeus, che in Svezia opera nel mondo della finanza, ma con una profonda passione per il vino, tutti i componenti sono esperti sommelier. Passione che nel 2013 li ha portati in Toscana e, dopo  aver visitato decine di tenute, hanno deciso di acquistare Monterosola.



La zona a circa 400 slm si caratterizza per i terreni minerali, argillosi, l’argilla che plasma le celebri balze volterrane, ma è anche la terra dell’alabastro cha a fine ‘800 ha rappresentato grande fonte di ricchezza per le decine di botteghe artigiane che lo lavoravano. “Queste sono zolle di terreno che abbiamo conservato” ci racconta l’agronomo Michele Senesi  mostrandoci delle pietre esposte in una teca “che contengono una fitta quantità di conchiglie fossili, a dimostrazione che qui arrivava il mare”. Che ora fa sentire la sua presenza attraverso una brezza che a intervalli sferza decisa e che lascia inevitabilmente la sua impronta anche nelle uve. Tutte peculiarità che definiscono l’autenticità di quello che viene chiamato con una crasi il “Volterroir”.

La struttura si snoda su cinque piani, dall’interrato che custodisce i tini in cemento non vetrificati dall’elegante forma a calice, e le botti, fino alla torre con una splendida terrazza panoramica. Dove, nelle giornate più terse si scorge Volterra e il mare di Cecina. 

L’azienda è biologica e biosostenibile, la famiglia Thomaeus ha una visione netta e precisa che mette la sostenibilità al primo posto e la cui scelte aziendali si compiono nel più rispettoso equilibrio con la natura.  Prediligendo una viticoltura artigianale, dalla raccolta manuale dei grappoli al trasferimento delle uve per gravità, che mira a mantenere il massimo dell’autenticità del territorio. 

Cercando di massimizzare sempre più le pratiche ecologiche per arrivare a ottenere fino al 70% di risparmio energetico.
Dall’utilizzo dell’energia geotermica per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio, alla raccolta delle acque piovane che vengono poi depurate.
Oltre a diverse sale per l’assaggio dei vini, decorate in legno dagli artigiani locali, durante la bella stagione si può degustare a bordo piscina o sotto il porticato in stile classico che cinge l’ampia corte interna.

Fra i vini proposti, Per Mare, Viognier 2018, intenso e persistente, fra agrumi e miele.
Primo Passo, Grechetto, Viognier, Manzoni bianco 2018, di intensa sapidità, pesca e albicocca con una leggera nota speziata nel finale.
Crescendo, Sangiovese 2016, profumi di ciliegia, la persistenza dei frutti rossi maturi, una punta di arancia e acidità fresca.
Viene prodotta anche un’ottima grappa, con ricordo di frutti rossi intervallati dalle note balsamiche delle erbe.


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