Treviso Dripping Taste. Lo zen e l’arte di fotografare il food #drippingTV

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Il Gesto Il Gusto Il Volto è il workshop a cui siamo invitati in occasione di Treviso Dripping Taste 2013. L’evento organizzato dal Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana, Confcommercio e Treviso Dripping Taste si snoda fra le piazze di Treviso, dove la cucina e l’arte si amalgamano, in fondamenti e gesti che spesso coincidono. Il workshop, concepito dall’irrequieta creatività di Mauro Zardetto, prevede, per noi blogger, un’attività di mentoring da parte di un fotografo professionista, Mario La Fortezza.

Presso l’Hotel Ca’ del Galletto, che ci ospita, partecipiamo al primo incontro con Mario, che non entra nel merito della tecnica, ma ci presenta la fotografia da un punto di vista molto zen. L’esercizio che ci propone, scegliere di getto tre foto da un ampio gruppo sul tavolo e raccontare perchè due di queste ci piacciono e una no, crea all’istante un’empatia fra i partecipanti, altrimenti inarrivabile.



La cena prosegue al ristorante Al Migò dell’hotel sulla scia della piacevole atmosfera creatasi poco prima. Chef Mirco Migotto ci conquista subito con chips viola, porcino in pasta kataifi, gnocchi di bufala al radicchio, petto d’anatra cotto a bassa temperatura, sorbetto di uva fragola e tortino piastacchio e cioccolato.

A Sala d’Istrana, poco fuori Treviso la fattoria didattica Vaka Mora è un gioiellino di sapiente gestione, i fratelli Fighera e le rispettive mogli si occupano dell’allevamento di bovini e suini, producono latte, formaggi, yougurt e gelato. Tutto nel massimo rispetto dell’ambiente e delle sue risorse.

Andrea Fighera si dedica ogni giorno al massaggio delle sue caciottone. Come in una delle più lussuose spa, alle forme viene riservato un tonificante peeling al sale che oltre ad insaporirle le fa sentire sicuramente coccolate.

La tradizionale ricetta trevigiana Radicchio e fagioli impreziosita con gamberi di Mazara del Vallo da Chef Mirco Migotto del ristorante  Al Migò

Ecco il mio trofeo! Questo dice il volto di Mirco mentre ci presenta fiero lo storione di quindici chili che poche ore prima sguazzava nel Sile. Parte da qui uno dei suoi piatti più riusciti.

Direttamente dalla preistoria, lo storione, con i suoi scudi ossei su fianchi e dorso, richiede una tecnica minuziosa e precisa di pulitura e sfilettatura.

Il filetto di storione, avvolto nel radicchio, scottato in padella e insaporito da un’emulsione di melograno è una squisitezza.

Oltre ai piatti già pregustati in cucina, la cena presenta altre prelibatezze, tutte con un unico filo conduttore. Un tocco porpora.  Dal baccalà mantecato, al risotto alle vongole e raboso, al tortino di cioccolato dal cuore bianco morbido e frutti rossi.

Treviso e le sue piazze entrano nel vivo di Dripping Taste, alcuni  Chef del  Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana si dedicano alla preparazione di piatti che enfatizzano i prodotti top del luogo. Dai formaggi, ai vini al miele, alla farina di mais biancoperla presidio Slow Food.

La guest star è il radicchio. Frutto di un articolato processo di lavorazione, si presenta come un bouquet. Luca Poretto de Il Toulà lo celebra preparando il noto risotto. Fabio Mariuzzo del di Vino propone un ricercato finger food. Diana Bertuola di Villa Castagna (ne avevamo già parlato qui) immerge le sue polpettine nella polenta biancoperla.

Arte, architettura, alta cucina, e natura si amalgamano perfettamente in una sinestetica composizione di piaceri per la vista e il gusto.
dripping taste treviso

Nella cucina di Alfredo El Toulà incontriamo Chef Masssimo Sartoretto che ci illustra il menu che abbiamo appena gustato nell’aristocratica sala Liberty. Insalata di ovoli, crespelle casatella erbette, risotto al radicchio, pasta e fagioli, fegato alla veneziana e guancetta di vitello.

La Zonclada trevigiana ci dà il benvenuto alla pasticceria Ardizzoni dove la preparano dal ’64. Andiamo a curiosare da vicino come si fa questo dolce tipico medievale. Un ripieno di fichi secchi, mandorle, uva passa, noci, pinoli, arance e albicocche candite.

Segno è il dolce emblema della pasticceria trevigiana contemporanea. Una pasta soffice arricchita da un ripieno di composta di Radicchio Rosso di Treviso IGP. Un sapore sorprendentemente piacevole che non evoca nient’altro di conosciuto.

Alessandro Ardizzoni passa con disinvoltura dalla poche à douille al touchscreen del suo iPad, incarna esattamente il modello del Social Media Maestro Pasticcere… provate a digitate Zonclada su twitter

Le sculture monumentali di Pino Castagna si accendono all’imbrunire nel chiostro del  museo di Santa Caterina, sotto lo sguardo attento della curatrice Chiara Casarin e quello appagato dei numerosi ospiti. Sotto le volte, vengono serviti i raffinati cicchetti degli Chef del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana.

Gli occhi degli alberi di Pino Castagna ci guardano risplendenti dall’alto dei loro otto metri in Piazza dell’Università. I luminosi vetri policromi restituiscono alla piazza una luce mai vista

Vienna 1928? No. Treviso 2013 . Fissare in uno scatto un angolo di città che richiama l’atmosfera di tutt’altro luogo e tutt’altra epoca è un giochino sempre molto seducente per chi fotografa

Nella sede della Camera di Commercio gli Chef,  Pierchristian Zanotto del Gambrinus, Giuseppe Agostini del Teatro dei sapori,  Massimo Sartoretto di Alfredo El Toulà, Roberto Franzin dell’Osteria Le Coq, Mirco Migotto di Al Migò sono all’opera con l’action painting dei loro piatti

Il vero dripping avviene a tavola, i piatti sono studiati per essere completati dai gesti di chi li gusterà. Ogni portata può essere arricchita, variata, impreziosita da elementi posti al centro del tavolo con cui creare nuove commistioni e inaspettati accostamenti.


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