Simone Cipriani – La contemporaneità dei piatti dimenticati
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Creatività inquieta o inquietudine creativa. Entrambe le espressioni riassumono la personalità di Simone Ciprani. Ha sempre le antenne alzate pronte a captare qualsiasi segnale si possa trasformare in ispirazione per i suoi piatti.


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Creatività inquieta o inquietudine creativa. Entrambe le espressioni riassumono la personalità di Simone Ciprani. Ha sempre le antenne alzate pronte a captare qualsiasi segnale si possa trasformare in ispirazione per i suoi piatti. E’ soggetto a una sovrapproduzione di passione che distribuisce fra le arti di ogni genere e che poi culmina, rielaborata, nelle sue creazioni in cucina. La sua esigenza è quella di migliorare continuamente, di perfezionare l’idea iniziale, per questo la sua cucina può definirsi dinamica, in continua evoluzione. Il punto di partenza sono spesso le ricette della quotidianità domestica, anche un po’ d’antan, che vengono scomposte, sezionate e studiate per poi farle rinascere sotto le sembianze più inattese e sorprendenti. Alla base del lavoro nella cucina del Santo Graal c’è, quindi, un vivace fermento che sfocia in costante ricerca e innumerevoli prove, con l’obiettivo di offrire ai commensali un’esprienza culinaria totalizzante. In questa intervista ci racconta la sua storia prima del Santo Graal, chi sono i grandi a cui si ispira e ci anticipa una preparazione ancora segreta.



Federico Fametti, maître del Santo Graal, ci racconta come ha impostato il suo concetto di servizio in sala coniugando ricercatezza e informalità per un’ospitalità di alto livello, ma mai affettata.


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