Tratto debutta a W Florence: un progetto firmato Trattoria Contemporanea tra gusto e design globale

Testo di redazione popEating, 25 settembre 2025, Magazine
Tratto debutta a W Florence: un progetto firmato Trattoria Contemporanea tra gusto e design globale
Al W Florence apre un ristorante giovane e creativo, dove piatti freschi e conviviali incontrano un design contemporaneo e panorami mozzafiato.

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Firenze accoglie una nuova energia gastronomica con l’apertura di Tratto, il ristorante casual dining firmato dal collettivo di chef di Trattoria contemporanea 1 Stella Michelin, Davide Marzullo, Elena Orizio, Christian Malatacca, Andrea Noto, all’interno del neonato W Florence, il secondo hotel italiano del brand W Hotels, dopo Roma. È un incontro naturale, quasi inevitabile, quello fra la visione pop e irriverente dei giovani chef comaschi e lo spirito cosmopolita dell’albergo, che si inserisce nella scena fiorentina con il suo design fra avanguardia e atmosfere seventies, firmato AvroKO e Genius Loci Architettura. Un luogo che porta in città la freschezza di una ristorazione contemporanea e conviviale.
Negli spazi dell’ex Grand Hotel Majestic, nell’edificio, originariamente progettato da Lando Bartoli nel 1968, W Florence è stato inaugurato a luglio raggiungendo le certificazioni di sostenibilità LEED Gold e WELL Silver. Un luogo dove l’eredità razionalista si fonde con un design contemporaneo fatto di colori vibranti, tessuti ricchi e richiami alla moda italiana. Il rooftop garden regala una vista privilegiata sul Duomo e sulle colline fiorentine, mentre la W Lounge, concepita come una piazza interna, diventa il cuore della socialità: un ambiente in cui cocktail, musica e incontri informali raccontano l’anima dinamica e cosmopolita della catena.

Se a Lomazzo, nello scenario industrial-chic di Fabbrica, già eravamo rimasti piacevolmente sorpresi dal carattere scanzonato e giocoso di piatti come il nugget di cervello di vitello, fino ai sorprendenti pairing fra vini naturali e bevande fermentate, a Firenze si percepisce una declinazione forse meno irriverente, ma sempre immediata e leggibile, sempre pensata per rimanere impressa. Tratto non vuole stupire con la complessità, bensì con l’energia e la frizzantezza che nascono da un talento genuino, quello di Davide Marzullo.
Ventinovenne, originario di Saronno, è uno degli astri nascenti della cucina italiana. A soli ventisette anni ha conquistato la sua prima stella Michelin con la Trattoria contemporanea di Lomazzo, poco lontano da Como, diventando lo chef più giovane premiato dalla guida nel 2023. La sua carriera si è accesa grazie alla vittoria della prima edizione di Antonino Chef Academy, che gli ha aperto le porte di cucine di altissimo livello come The Connaught a Londra e Villa Crespi sul lago d’Orta. Giocoso e istintivo, ma al tempo stesso tecnico e consapevole, Marzullo ha già raccolto riconoscimenti prestigiosi: dal S.Pellegrino Award for Social Responsibility per l’Italia e il Sud-Est Europa nel 2021, alla finale di Emergente Chef di Luigi Cremona nel 2022. La sua cucina, radicata nell’istinto e nella passione, riflette anche il coraggio di osare, unito a ironia e leggerezza: ingredienti che ne fanno una delle voci più fresche e promettenti della nuova generazione gastronomica.

Abbiamo aperto a Lomazzo nel 2021 - racconta - cinque amici intorno ai 25 anni, ammetto anche con un grande tasso di incoscienza, e a oggi siamo orgogliosi di aver portato la nostra progettualità a Firenze.” Poi si esprime riguardo il tema caldo del momento “Credo che il fine dining non sia per niente morto, deve trovare la sua attualizzazione, lasciandosi alle spalle dei principi obsoleti, per abbracciare una versione più fresca e nuova che si adatti ai tempi. La nostre proposte sono informali e giocose e constatiamo tutti i gironi che le persone si ritrovano in questo mood e lo apprezzano

Già dall’aperitivo emerge l’identità di questa concezione di cucina che miscela divertimento, commistioni e immediatezza quando arrivano delle irresistibili crespelle con ricotta e spinaci, da ingollare ai quattro palmenti.

Da Tratto la cucina rispecchia l'italianità, una cucina golosa e affascinante” - dice Andrea Noto, uno dei quattro chef del collettivo di Trattoria contemporanea. “Vogliamo portare a Firenze aria fresca, il nostro sorriso e la voglia di stare bene” continua lo Chef. “È una cucina che vuole essere prima di tutto conviviale, che vuole unire le persone... una cucina vera e succulenta” aggiunge Christian Malatacca.

A dare il benvenuto a tavola, uno degli assaggi più emblematici di Trattoria che sicuramente lo diventerà anche a Tratto, il crème caramel alla polvere di cappero con copertura di olio all’erba cipollina. Un dolce che si veste di salato, o forse un salato che prende in prestito le consistenze del dolce. La sua soavità vellutata, cullata dal contrasto fra la nota zuccherina e il guizzo sapido del cappero, diventa un piccolo manifesto della cucina della casa, capace di sorprendere con leggerezza e ironia.
Come la grafica del menu, omaggio al concetto di cancellazione di Emilio Isgrò. Come atto che trasforma il gesto negativo del negare in un gesto positivo di affermazione, rivelando nuovi significati e preservando il contenuto sottostante dalle illusioni dell'informazione di massa. Ed è così che Trattoria diventa Trattoria.
Le pietanze hanno fatto il loro ingresso in tavola raccolte in scenografiche teglie e casseruole di rame, tutte insieme, a suggellare un rito di condivisione che trasforma il pasto in un atto corale.

Involtini di pesce spada, con pomodori e uva passa, cotti alla brace e resi freschi da salsa allo yogurt, rucola e zest di limoni caramellati, introducono una linea di sapori ficcanti e una consistenza rapente. Puntano invece al piacere primordiale della brace e della sapidità casearia le bombette di maiale, un controfiletto succulento ripieno di caciocavallo podolico, maionese alla soia, erba cipollina.
Lo spiedino di calamaro, glassato con una salsa di peperone dolce, ‘nduja e crumble di pane e prezzemolo gioca sull’alternanza fra dolcezza, piccantezza e croccantezza, mentre il manzo speziato, allevato in Toscana e accompagnato da salsa al pepe e fondo di cottura, ginepro, cipolle caramellate e olio al prezzemolo riporta a una classicità solida, impreziosita da una sottile vibrazione speziata.

Tra i primi, il riso alla pizzaiola racconta con semplicità e ironia un’Italia che tutti conoscono ma pochi hanno pensato di portare a un livello più alto. Carnaroli immerso nella salsa di pomodoro, origano e stracciatella a creare un equilibrio di comfort food e raffinatezza. Ancora più identitario il piatto di pasta mista cotta al 30% al bollitore, poi e per il 70% viene aggiunta una crema di patate, acqua di cozze, cozze tritate, grossolane, pepe, prezzemolo e sopra uno strato di pan povero (pane seccato, tritato, condito con olio, aglio e peperoncino, caciocavallo podolico. Una combinazione mediterranea che esprime convivialità e profondità marina, con il formaggio a chiudere in rotondità.

Il finale ha scelto la rassicurante dolcezza di un tiramisù classico, vellutato e preciso nei suoi contrasti, e la leggerezza fiorita di un maritozzo, soffice e fragrante, capace di riportare il pasto alla sua dimensione più intima e familiare.


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Tratto - W Florence
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Ultimo aggiornamento: 26 settembre 2025 12:52


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