“La forza e la soavità dell’aura di primavera” nei piatti di Karime Lopez alla Gucci Osteria da Massimo Bottura
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Un lessico culinario fresco e leggero dove emerge una sinergia ludica tra chef e ingrediente, che porta la cucina verso una continua progressione armonica.


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In contemporanea con la serata degli Oscar si è inaugurata a Beverly Hills la nuova Gucci Osteria da Massimo Bottura. Al secondo piano della boutique del marchio Kering, al 347 di Rodeo Drive, star e dive hollywoodiane come Salma Hayek e Gwyneth Paltrow hanno partecipato all’apertura del ristorante che vedrà alla guida della cucina il ventunenne Mattia Agazzi. Giovanissimo e talentuoso, precedentemente sous-chef di Karime Lopez a Firenze. Per celebrare l’evento qui dall’Italia abbiamo assaggiato alcuni nuovi piatti della Gucci Osteria toscana, pronti per aprire la nuova stagione primaverile che si avvicina.

Karime incede nel suo percorso dietro il passe con un lessico culinario fresco e leggero, in cui i piatti evolvono nella loro gradazione armonica. E dove emerge una sinergia ludica tra soggetto e oggetto oliata da una energia creativa sempre più forbita.



Il risotto che profuma di camino, il “Caminotto”, è mantecato con una crema di pastinaca affumicata, il cui aroma si alterna alla freschezza e alla lieve acidità della brunoise di mela. Con le puntinature amare dell’estratto di alloro e polvere di sedano.
“Occhio finocchio” riporta sotto i riflettori dell’alta cucina un ortaggio che non è così assiduo nelle carte del fine dining ma qui detona nella sua più elegante aromaticità. Lavorato fino a ottenere una crema, con aggiunta di olio, limone e polvere di pistacchio va a mantecare una linguina completata da un gambero rosso di Mazara del Vallo leggermente marinato. con zest di lime e carpaccio di finocchio.
Il Tortellino Botturiano non può mai mancare dagli assaggi, la sfoglia, copyright Lidia Cristoni, l’amatissima sfoglina che ha trasmesso a Bottura i segreti della pasta all’uovo perfetta. Ripieno classico di manzo e maiale, con la straordinaria crema di Parmigiano Reggiano 24 mesi.

La razza viene lasciata più al naturale possibile, appena saltata in padella nella sua piacevolezza tutta cartilaginea. Appoggiata a un fumetto di pesce con prezzemolo e aglio, servita con salicornia (l’asparago di mare), una emulsione di crema di carote arrostite. In accompagnamento un millefoglie di daikon e carote.
Pollock 27, è l’enorme tela di tre metri esposta al Whitney Museum di New York, la cui forza sta nelle pennellate di nero che emergono in magistrale equilibrio fra la più fluida fusione dei colori più chiari. Allo stesso modo nel piatto di cheffe Lopez ricotta, bietola, pomodoro e peperoni si armonizzano di sapori e colori saturi.
Il concetto di Emilia Burger risale al 2014, in occasione di una maratona di beneficenza di New York. Massimo Bottura pensò di fondere ingredienti tutti italiani per il simbolo del fast food americano, in collaborazione con Shake Shack, la famosa catena di fast food statunitense.  Quindi un impasto di carne chianina e cotechino, salsa verde al basilico, maionese all’aceto balsamico di Modena e Parmigiano Reggiano per l’hamburger emiliano.

La rapa rossa è la guest star del dessert “Heart Beet” presentata in quattro texture, un sorbetto, una cialda cristallizzata, il cuore della radice e una parte in polvere, con cui variegare a piacere una crema al mascarpone.
Per “Il tempo delle mele” viene creata come un origami una rosa di mela osmotizzata appoggiata su una base di frolla. Viene aggiunto al tavolo uno sciroppo speziato alla vaniglia, cannella e anice stellato. E si conclude con un gelato di panna di latte vivacizzata con una polvere di semi di papavero caramellizzati.
In “Pioggia di ananas” piccoli cubetti del frutto affumicato vengono posti alla base, viene aggiunto un gel di zenzero e ananas, infine una crema dello stesso speziata. Tutto da scoprire sotto una quenelle di gelato allo yogurt che sorregge due cialdine di una croccantezza impalpabile.
Le friandises finali vengono proposte in una scenografico contenitore, disegnato da Karime, in cui ciascun scomparto è chiuso da un coperchio di porcellana con il classico decoro Richard Ginori. Dal quale si possono scegliere madeleines al mandarino, gelées di lampone, macarons al caffè e tartufini di cioccolato e brandy. 


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