La melanzana di Angelo Sabatelli è il piatto simbolo di questa edizione di LSDM, perchè espressione attuale di quell'opera maestra che è la parmigiana.
Tutto è perfezionabile secondo Angelo Sabatelli, la ricerca del miglioramento non deve mai fermarsi. Lo chef dell’omonimo ristorante di Putignano, una stella Michelin, ha ribadito il concetto presentando a LSDM una ulteriore (la terza) versione della sua leggendaria melanzana, della quale, sul palco di Paestum, ha dimostrato l’evoluzione attraverso tre passaggi. Quelli che l’hanno portata nel tempo a ritrovare, per sottrazione, la sua essenza nella nitidezza del sapore. Fritta intera, senza buccia, impregnata di una salsa di soia e succo di melanzana, tagliata a cubi e decorata, come se fosse un dessert, con una crema di ricotta di bufala e una salsa di miso. Definito il piatto simbolo di questa edizione di LSDM, perchè espressione attuale di quell’opera maestra che è la parmigiana, è stata la creazione che ha guidato la cucina di Angelo, insieme alla cucina pugliese, in direzione contemporaneità . E qui ci racconta perchè.
![Le melanzane di Angelo Sabatelli](https://i0.wp.com/www.popeating.it/wp-content/uploads/2018/06/lsdm-04.jpg?quality=100&strip=all&ssl=1)
![Le melanzane di Angelo Sabatelli](https://i0.wp.com/www.popeating.it/wp-content/uploads/2018/06/lsdm-05.jpg?quality=100&strip=all&ssl=1)
![Le melanzane di Angelo Sabatelli](https://i0.wp.com/www.popeating.it/wp-content/uploads/2018/06/lsdm-06.jpg?quality=100&strip=all&ssl=1)
L’intevista con Angelo Sabatelli a LSDM