Andrea Costantini del Regio Patio. Contaminato dalla regalità (e da Bruno Barbieri)

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E’ una costante nel vissuto professionale di Chef Andrea Costantini incappare in realtà che hanno a che fare con re, regine e castelli. All’inizio, affiancando Othmar Schlegel in un posto da fiaba come il Castello del Sole di Ascona in Svizzera. Proseguendo per dieci anni a fianco del re degli chef  italiani Bruno Barbieri. Arrivando oggi al Regio Patio di Garda, il ristorante che si affaccia sull’ampio giardino dell’Hotel Regina Adelaide, una fascinosa villa liberty a pochi passi dal lago.

Una cucina quella di  Costantini che non asseconda il ragionamento eccessivo, ma predilige l’istinto e questo è frutto della “scuola Barbieri”. Sempre grazie all’istinto, Andrea ha capito subito, dal primo colloquio con la famiglia Tedeschi, che il loro modo di intendere la cucina coincide con il suo e che il Regio Patio è il posto per lui. Qui propone la massima espressione dell’incrocio fra territorio e stagionalità. Pane, pasta, dolci rigorosamente fatti a mano, ogni giorno. E la sua personale versione del maialino, diventato ad oggi il suo piatto simbolo.



Attraverso il giardino, presidiato da altezzosette papere in trasferta dal lago, si intravede la sala del Regio Patio, arredata con gusto misurato, personalmente dai proprietari, in un accurato sitle Art Nouveau, con tanto di affresco a trompe l’oeil.


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