La creatività viaggia sempre a mille nell'attività cerebrale di Igles Corelli. Padroneggiava roner e distillatori, quando ben pochi sapevano cos'erano.
Estro e innovazione viaggiano sempre a mille nell’attività cerebrale di Igles Corelli. Già padroneggiava roner, ultrasuoni e distillatori, quando ben pochi sapevano a cosa si riferissero questi termini. E’ da qualche decennio annoverato fra i cuochi che rappresentano l’avanguardia della cucina, fra gli antesignani nel porre attenzione a quelle materie prime che fino a qualche anno fa non erano appannaggio dell’alta gastronomia. Dai tempi del Trigabolo di Argenta, all’Atman di Pistoia, sono trascorse 4 stelle Michelin e non ha nessuna intenzione di fermarsi. A Cooking For Art di Roma gli abbiamo chiesto se, come per i pittori esiste la sindrome della tela bianca, anche per gli chef esiste la sindrome del piatto bianco. Ecco cosa ha risposto.